​La comunicazione può migliorare o distruggere il mondo. So che è una frase forte ma è la verità. Una comunicazione sbagliata o assente è il motivo per cui si rompono relazioni, rapporti di lavoro e di coppia oltre ad essere il motivo per cui molte nazioni entrano in guerra tra di loro. Il problema è che a scuola non esiste un corso di comunicazione o un corso che ci insegni ad essere un buon ascoltatore che è l’altra faccia della stessa medaglia.
Il fatto è che, secondo una ricerca di Kelly Services condotta su 134.000 soggetti, sempre più persone si stanno accorgendo che, quelle che venivano chiamate soft skills, stanno diventando sempre più importanti nell’attuale contesto competitivo e una comunicazione sbagliata può fare la differenza tra il posto di lavoro e la disoccupazione, tra una vendita e una visita a vuoto, tra un successo e una sconfitta.
Ecco quindi 10 consigli per migliorare la tua comunicazione:

1 – Contatto degli Occhi

Quante volte, quando ci parlano, guardiamo a destra, a sinistra, in alto, in basso pur di evitare il contatto con gli occhi del nostro interlocutore? Ecco, ci vorrebbe un libro a parte per trattare l’argomento ma il significato è chiaro. Basta pensare a come ci sentiamo quando stiamo parlando con una persona e questa continua a smanettare sul cellulare. La regola d’oro che vale sempre è di dare alle persone la stessa attenzione che noi vorremmo ricevere.

2 – Interrompere le persone finché parlano

​Cosa ti sta dicendo una persona che ti interrompe finché parli? Ti sta dicendo “Quello che ho da dire io è molto più importante di quello che devi dirmi tu”. Le donne tendono ad interrompere di più quando un argomento le coinvolge molto oppure quando hanno paura di dimenticarsi quello che hanno da dire. Gli uomini tendono invece ad interrompere per manifestare la loro leadership o per farsi rispettare. In ogni caso si comunica la stessa cosa “sono più importante di te” quindi NON fatelo !!
Una volta una persona mi ha detto “Ho due orecchie e una bocca, quindi devo ascoltare il doppio di quello che parlo”. Era Gilberto Benetton.

3 – Linguaggio del corpo apatico o negativo

Quanto pensate sia importante quello che diciamo nella comunicazione? Un misero 7%. Il 32% è dato dal tono con cui lo diciamo e un buon 61% è dato dal linguaggio del nostro corpo, di cui gli occhi, come dicevamo prima, influiscono solo in minima parte. Essere protesi verso il proprio interlocutore o trovarsi con le braccia conserte sono due messaggi completamente diversi. La stessa cosa riguarda la distanza a cui ci troviamo quando parliamo e qui l’importante è NON invadere lo spazio vitale del nostro interlocutore. Le azioni parlano molto di più delle parole.

4- Trarre le conclusioni prima della fine del discorso

Quante volte ascoltando l’inizio di un discorso avevi già capito dove si voleva andare a finire? Beh, forse avrai anche avuto ragione qualche volta ma a nessuno piace che i propri discorsi siano “interpretati” da qualcun altro. Ogni persona ha il proprio punto di vista e ascoltarlo non può fare altro che arricchirci. A volte ci troviamo davanti a persone talmente convinti di quello che dicono e chiusi ad altri punti di vista che l’unica mossa da fare è questa…
Ok…

5 – Farsi controllare dalle emozioni

Sei così arrabbiato da lanciare tutto quello che ti capita sottomano. ok, va bene. Ci siamo passati tutti e sicuramente ci ricapiterà. Il punto è quello che fai quando sei in un particolare stato emozionale. Non lasciarti guidare dalle emozioni nella comunicazione. Quando le emozioni svaniscono, e ricomincia ad entrare la parte logica del cervello, bisogna sempre domandarsi “Ho detto qualcosa di cui potrei pentirmi?”.

6 – Mettersi sempre al centro del discorso

Se dovessi dare una percentuale direi che un buon 95%, delle persone con cui mi interfaccio quotidianamente, parla solo di se stesso. Non che mi importi veramente molto, ma sarebbe meno demotivante vedere un interesse reciproco. Ma soprattutto un interesse concreto. Domandare a qualcuno “come va” senza ascoltare la risposta non vale !!

A – “Com’è andata oggi?”
​B- “Beh, sono and…”
A- “No, perché io veramente non ce la faccio più, tra i tempi di consegna e…..”

7 – Il bisogno di “Vincere” una discussione

Non mi stancherò mai di ripeterlo. Le relazioni non sono una competizione. Ammettere che abbiamo sbagliato non è un segno di debolezza ma un segno di maturità. Bisogna dire che in questo caso gli uomini sono i più colpevoli poiché tendono ad interpretare le relazioni sociali come una lotta per la leadership del gruppo. In realtà il riconoscimento dei propri errori mostra solo che si è migliori in quanto si è in grado di essere onesti con trasparenza.

8 – Focalizzarsi sul carattere di una persona

Mai capitato di partire già con pregiudizi su una persona? Niente da vergognarsi. E’ naturale avere dei preconcetti su quello che può dirmi un tipo di persona o un’altra.  Ma il nostro compito non è quello di giudicare il carattere ma le parole. Possiamo parlare con una persona irritante di carattere e trovare i suoi discorsi molto sensati.

9 – Farsi distrarre

Il telefono. La TV. I pensieri. Problemi al lavoro. Si potrebbe andare avanti due giorni a fare una lista delle cose che ci distraggono quando qualcuno tenta di parlarci. Il punto è che bisogna tentare di concentrarsi altrimenti stiamo dicendo “non mi interessa quello che hai da dirmi” e magari rischiamo di perdere dettagli importanti. Quindi mai farsi distrarre.
Ecco appunto

10 – ​Aspettarsi che le altre persone ti leggano nella mente

Sembra strano ma non possono farlo !! Quindi, banalità, le cose bisogna dirle, bisogna ripeterle, magari in maniere diverse, e bisogna ripetersi 1, 2 ,3….10 volte !! Poi forse il messaggio passa. Ad alcuni puoi ripetere la stessa cosa 100 volte e ancora non capiscono, ma questo è un altro discorso.
Sotto questo aspetto le donne tendono ad essere più colpevoli degli uomini. Le donne tendono ad usare un linguaggio “indiretto” spesso causa di imbarazzanti disastri con le controparti maschili, incapaci di decifrare il codice che le donne stanno inviando
Comunicare è come fare sport. Un bravo comunicatore è come un bravo atleta, deve tenersi allenato per migliorare le sue performance e qualche volta si andrà a sbattere contro un muro ma l’importante è sapersi rialzare.